Pur aumentando le possibilità di correzione non chirurgica della roncopatia, la chirurgia riveste un ruolo ancora oggi importante nella gestione dei disturbi respiratori del sonno. Gli atti chirurgici sono divenuti sempre più “mini-invasivi” e quindi per il paziente meno d’impatto nel periodo post-operatorio.
Un esempio di ciò è rappresentato dalla chirurgia nasale che si avvale oggi di tecniche endoscopiche.

Quando sono presenti particolari deviazione settali, specie della componente posteriore, o patologie ostruttive polipoidi o infettive ricorrenti dei seni paranasali oltre che aumento di volume dei turbinati, si può ricorrere alla chirurgia endoscopica del setto nasale, dei turbinati (medi e inferiori) e dei seni paranasali.

Gli strumenti vengono utilizzati sotto controllo video e introdotti direttamente tramite le narici nelle fosse nasali, la conduzione dell’intervento prevede atti particolarmente delicati e meno traumatici rispetto alle metodiche tradizionale permettendo tra l’altro un decorso post-operatorio decisamente poco disagevole; in questo modo si evitano anche i temuti “tamponi nasali” dolorosi e fastidiosi e che hanno reso in passato la chirurgia nasale come un nemico da evitare!

La chirurgia endoscopica naso-sinusale si può attuare all’interno di un programma chirurgico multilivello, definito così quando vi è la necessità, nel singolo paziente, di correggere chirurgicamente diverse sedi anatomiche (esempio naso e palato).

Le novità della chirurgia endoscopica non si limita al controllo di patologie della fossa nasale; diventa un valido aiuto anche nella chirurgia del palato e nella chirurgia del laringe in quanto offre una minora invasività, una maggiore esposizione delle regioni anatomiche da trattare, una maggiore manovrabilità degli atti chirurgici.

Un altro grande pregio della chirurgia endoscopica, non solo quella naso-sinusale, è rappresentato dalla possibilità di condividere con tutti gli operatori presenti nella sala chirurgica il decorso dell’intervento: la chirurgia otorinolaringoiatra è effettuata in ambienti angusti e stretti per cui l’aiuto operatore, il ferrista o l’anestesista si trovano spesso nella difficoltà di seguire passo passo gli atti del chirurgo. La chirurgia endoscopica, visualizzata sul monitor (speso più di umo) permette un coinvolgimento visivo dell’intera sala operatoria e un approccio molto più didattico per i giovani con minor esperienza.

Negli ultimi anni è nata addirittura la chirurgia robotica: gli atti della chirurgia endoscopica sono in questo caso eseguiti da bracci robotici che vengono mossi e direzionati dal chirurgo tramite una speciale console che si trova nella sala operatoria al lato del paziente. Questo affascinante novità in campo chirurgica viene oggi applicata solo in particolari e selezionati casi di patologia ipertrofica della base linguale.

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